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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Il Giappone nell’emergenza sanitaria: un valido modello di riferimento. Ma la “città di Dio” è pura utopia…

  Il senso di comunità giapponese, il 共同体意識, va oltre il mero sentirsi parte di una nazione: i bambini, in Giappone, apprendono ben presto la forza dell’unione e della cooperazione, utili al raggiungimento degli obiettivi, e sanno applicare questi valori nella realtà della loro vita quotidiana e nei loro comportamenti sociali, come ad esempio il risistemare le aule tutti insieme al termine delle lezioni. Così, con il trascorrere dell’età, ogni giapponese medio si identifica nell’etica del rispetto delle regole e della collaborazione. Pensiamo ai サラ, gli impiegati d’ufficio: nel corso delle riunioni con i propri superiori, essi si sentono liberi di esprimere la propria opinione sulle strategie finalizzate alla crescita della loro azienda, perché sanno di dover contribuire all’evoluzione della società a cui appartengono, una società che cresce sempre più forte, proprio perché nutrita dalla coesione della popolazione nipponica.                                               

Petrolio vs transizione ecologica?

  A partire dall’inizio del 2003, a causa dell’aumento dei prezzi, si è diffuso il timore che il petrolio potesse scarseggiare. Ma, sebbene le riserve non sembrino essere diminuite, la realtà dei fatti dimostra che non solo si sta valutando l’idea, ma addirittura si sta applicando, e anche in maniera diffusa, l’uso di forme di energia alternativa. Sicuramente, l’impatto economico del petrolio si farà sentire ancora nei prossimi decenni, perché questa materia prima sarà utilizzata come carburante delle automobili e nella produzione delle industrie. E`, tuttavia, altrettanto vero che le riserve, seppure disponibili, potranno non essere sempre fruibili e che soprattutto i paesi privi di materie prime dovranno trovare risorse economiche per poter negoziare con i paesi esportatori e costruire il loro futuro energetico. Certo! Il petrolio ci sarà, ma non sappiamo come si configureranno gli andamenti del prezzo di tale risorsa.                                                    

Il pianeta rosso: un’inesauribile sete di conoscenza

  Una distanza di 480 milioni di chilometri. Una complessa procedura di atterraggio. Al massimo tensione e inquietudine. Ma la sonda Perseverance ha raggiunto ormai il suolo di Marte. L’obiettivo, sicuramente molto ambizioso, è quello di rinvenire eventuali segni di presistenti forme di vita su Marte. Ecco il motivo per cui gli eroi della missione spaziale per l’esplorazione di Marte, sviluppata dalla NASA, raccoglieranno un consistente numero di campioni di roccia, destinati ad essere analizzati, una volta giunti a destinazione. Sulla Terra, appunto. Questi cimeli interstellari forniranno proprio le risposte che si cercano: c’era la vita su Marte?  Perseverance si è avvalsa di alcuni strumenti in “dotazione” (d’altra parte, l’equipaggiamento dei veicoli NASA è sempre studiato scientificamente): informazioni codificate, microchip, immagini di dinosauri e cianobatteri. A queste scelte organizzative e strategiche, la NASA ha affiancato auspici ed omaggi, dedicando la pro

Internet tra memoria, censura e…“machiavellerie”

 Una statistica americana (2019) riporta dati numerici sugli account di Facebook appartenenti a persone decedute: sono 30 milioni gli “utenti” passati a miglior vita. Sebbene il dato sia insignificante rispetto all’esorbitante numero di utenti attivi sulla piattaforma, esso lascia tuttavia qualche perplessità: scorrendo le varie bacheche, vediamo volti sorridenti, scorgiamo momenti di felice quotidianità. Eppure, quelle persone non sono più al mondo, ma nel web continuano a “circolare” sulle loro foto e nei loro post. La stampa nazionale, facendo riferimento ai diversi casi di cronaca, ha spesso evidenziato  conseguenze e problemi causati dalla permanenza sulla rete di tracce digitali, che potemmo definire “scomode”. Coinvolti in queste situazioni sia i social network sia gli affini dei diretti interessati, sia gli utenti.                                                                                              Vai all'articolo  

Femminicidio in controtendenza…but, never give up!

  Durante la pandemia, l’Italia, secondo i dati Istat, si è segnalata per un aumento del numero dei femminicidi. Questo è un fenomeno che si deve definire gravissimo e desolante, non solo perché, ovviamente, si tratta di violenza sulle donne, ma anche perché, in genere, durante il lockdown , il numero degli omicidi è completamente diminuito. Il femminicidio, pertanto, non rientra nelle pratiche della criminalità organizzata.  Le abitudini di vita delle famiglie sono cambiate: infatti, si rimane in casa il più possibile per rispondere alle restrizioni dell’emergenza. Ma, spesso, le mura domestiche non rappresentano un luogo di protezione e sicurezza per tutti. Dunque, le vittime, talvolta vulnerabili e fragili, sono sottoposte non solo al pericolo del contagio, ma anche alla feroce aggressività dei loro partner. Pensavamo che se il mondo si fosse fermato e che, con esso, anche gli abusi sulle donne potessero cessare. E, invece, la realtà dei fatti ci smentisce.          

Anche il mondo globale a fibra ottica deve essere una questione di potere? In questo caso il potere è di tutti!

Google sta promuovendo l’istallazione di un nuovo cavo internet sottomarino in fibra ottica: collegherà New York a Bilbao (Spagna) e Londra. Grace Hopper il suo “marchio”, in onore della matematica, informatica e militare statunitense, pioniera della programmazione, che ha contribuito alla nascita del linguaggio COBOL , orientato alle applicazioni commerciali. Esso, oggi, è ancora presente in molte applicazioni software commerciali di tipo bancario. Grace Hopper sarà il quarto cavo internet sottomarino completamente di proprietà di Google . Gli altri cavi? – Curie collega San Francisco al Cile, passando per Panama (Marie Curie ha scoperto la radiografia); – Dunant “percorre” le spiagge della Virginia e arriva alla Francia (Henry Durant ha fondato la Croce Rossa); – Equiano trasmette informazioni da Lisbona a Cape Town, passando da Lagos (Olaudah Equiano è stato un attivista, impegnato fortemente contro l’abolizione della pratica della schiavitù).                    

Draghi, sappiamo chi sei e che "whatever it takes"!

Mario Draghi nasce a Roma nel 1947 da una benestante famiglia borghese: il padre era un dirigente della Banca d’Italia, la madre una farmacista; frequenta l’università “La Sapienza” di Roma, laureandosi in economia nel 1970; prosegue, quindi, gli studi negli Stati Uniti presso la rinomata MIT (Massachussetts Institute of Technology), dove ottiene un dottorato al seguito di economisti, quali Franco Modigliani e Robert Solow, entrambi premi Nobel. Dopo la carriera accademica, nel 1982, intraprende il suo percorso pubblico, come consigliere del ministro del Tesoro, Giovanni Goria. Negli anni Ottanta, Draghi era il più promettente dei tecnici che, proprio in quella fase, stavano crescendo al fianco dell’allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi. Al gruppo erano vicini anche Romano Prodi e Mario Monti, che sarebbero poi diventati Commissari europei e Presidenti del Consiglio.                                                                                              

La politica italiana: un confuso "melting pot"

La politica italiana: un confuso melting pot Il secondo governo Conte è caduto, mentre il Paese, alle prese con la seconda ondata della pandemia da Covid-19, attende un nuovo DPCM. La maggioranza dell’esecutivo, infatti, è crollata, a causa di divergenze sul Recovery Plan, il piano per l’utilizzo del Recovery Fund dell’Unione europea. In particolare, il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, ha protestato riguardo alla bozza di modifica del piano di aiuti emergenziali, dapprima annunciando le dimissioni dei suoi esponenti dal governo e innescando così la crisi, poi determinando le dimissioni del Premier. Nello specifico, Teresa Bellanova e Elena Bonetti, preposte rispettivamente alle politiche agricole alimentari e forestali, e alle pari opportunità e alle politiche familiari, dopo aver ripetutamente sostenuto le rivendicazioni di Italia Viva, hanno dato le loro dimissioni.                                                                                                                Vai

Risoluto, deciso, impassibile: «E` vero Draghi?»

Il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, laureato alla “Sapienza”, economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico, certamente sostenuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è riuscito a formare una squadra tecnico-politica, con i rappresentanti dei partiti politici, che hanno aderito alla maggioranza istituzionale e la presenza di otto tecnici, sette dei quali sono nuovi rispetto al precedente esecutivo. A questi, va aggiunta Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, confermata quindi alla guida del Viminale. Un atto sicuramente complesso, giacché l’Italia si è trovata a far fronte ad un dibattito politico stagnante e farraginoso.                                                                                                           Vai all'articolo

WallStreet e la Community di Reddit: a chi il potere?

Consideriamo le vicende che hanno interessato il mondo della finanza e intasato i  thread  di  Reddit . Certo, anche chi non ne è protagonista non può che constatare di trovarsi di fronte all’ apoteosi  della comunità del web: i video testimoniano la tempestività delle azioni dei membri di questo  mix  sociale; i  meme  sui milionari furibondi, che hanno visto i propri soldi sparire in poco più di 72 ore, rimandano ad uno stile che si propaga nell’ambito di quella che, oramai, è diventata una cultura di massa; i  post  di chi ha partecipato a questa Crociata e ne è uscito vittorioso possono fungere da  incubatore  di adepti; anche  Facebook , peraltro, contiene pagine tematiche sulla finanza, con lo scopo di istruire sul significato e sulle strategie della Borsa, o dare risonanza ai commenti di conservatori americani che fanno ricadere le responsabilità del caos finanziario sui democratici .                                                                                               

I limiti della libertà di espressione sui social

La libertà di espressione è un diritto riconosciuto da tutti gli ordinamenti democratici. Nella nostra Costituzione, l’articolo 21 sancisce tale diritto, applicato ai singoli individui, così come ai mezzi di stampa, con un generale limite nella salvaguardia dell’onorabilità e della dignità della persona; di conseguenza, entrando nel campo dei social, messaggi, post, immagini, affermazioni, commenti, che vengano letti come offensivi o lesivi della reputazione di una terza parte, possono portare alla denuncia del loro autore. Ingiuria, calunnia, diffamazione, vilipendio, istigazione a delinquere, bullismo, revenge porn sono fattispecie di reati che si realizzano, sempre più di frequente, nel web. Peraltro, se viene pubblicata un’affermazione lesiva, essa può configurarsi come diffamazione aggravata, perché visibile da un ampio gruppo di persone. Ma, il web non permette una cancellazione effettiva e definitiva della maggior parte dei contenuti condivisi, riducendo molto le possibilità di

FCA + PSA: mezzi alternativi "a quattro ruote"

Quando si parla di “quattro ruote” non si può negare che il  made in Italy  ha avuto da sempre un’importanza significativa. E se prima ciò che ci distingueva era proprio la nostra abilità nell’industria dell’automobile, è altrettanto vero che, al giorno d’oggi, l’Italia, rappresentata dalla famiglia Agnelli, è riuscita a ritagliarsi un posto anche tra i colossi dell’auto, al fianco di grandi marchi come il Gruppo Volkswagen, la Toyota, la Ford o la PSA.  PSA, appunto, è il marchio del gruppo francese interessato ad unirsi alla Fiat Chrysler Automobiles, gruppo olandese controllato proprio dagli Agnelli. Che questa sia una svolta di portata epocale per l’intera industria europea non c’è il minimo dubbio: difatti, la fusione delle due case automobilistiche servirà sicuramente a rilanciare l’economia europea, risollevarla dalla crisi della pandemia e, perché no, attenuare il conflitto politico che interessa l’UE e i singoli Stati dell’Europa, ora debole e sconfitta.                       

Fatto il vaccino, trovato il dilemma

I nuovi vaccini, da quando sono partite sia la negoziazione del governo con le industrie produttrici che la somministrazione ad alcune categorie protette, non sembrano aver convinto del tutto la popolazione: le case farmaceutiche stanno provvedendo, infatti, ad un’esenzione da responsabilità, estesa non solo alle aziende stesse, ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione.  A complicare la situazione sono subentrati dubbi e paure, che hanno il sapore della leggenda metropolitana, relativi alla composizione di quello che è stato definito un “veleno”: microchip, sostanze tossiche, feti morti… e la lista è stupidamente lunga! Si pensi anche alle “profanazioni”, provenienti proprio da quel mondo cattolico, protestante, ortodosso ed ebraico nell’ambito del quale sono emersi i pareri assurdi di chi, pur ricoprendo ruoli illustri, si è detto contrario al vaccino poiché farebbe “diventare gay”, con tanto di presunte prove…                                                 

Riforestazione, rivoluzione verde, transizione ecologica: macrocosmo e microcosmo tra azione e involuzione

Molti comuni italiani si trovano in aree a rischio di dissesto idrogeologico a causa della deforestazione e della cementificazione. La tempesta dell’ottobre 2018, che si è abbattuta su Veneto e Trentino, ha sradicato oltre 14milioni di alberi, comprese le aree del pregiatissimo abete rosso, e ha distrutto 45mila ettari di foresta. Ma questo, certamente, non è l’unico esempio da addurre per parlare di “guerra” alla natura: infatti, l’80% della popolazione del Paese ‘consuma’ suolo, trasformandolo in superfici impermeabili ed inerti, al ritmo di due metri quadrati al secondo. Eppure, la riforestazione, in Italia, porterebbe enormi benefici, non solo perché darebbe solidità e stabilità al suolo, ma anche perché andrebbe a vantaggio della qualità dell’aria. Sappiamo bene, infatti, che la concentrazione di CO2 e polveri sottili nelle nostre città supera spesso i limiti consentiti e la piantumazione certificata di alberi anti smog potrebbe contribuire all’assorbimento di sostante inquinanti.

Strappi e dimissioni nello scenario della crisi economica e sanitaria

La crisi del governo, inaspettata in una fase di emergenza, è stata causata da Matteo Renzi, leader del nuovo partito liberale e centrista  Italia Viva , dopo la sua fuoriuscita definitiva dal PD, assieme ai parlamentari della corrente da lui capeggiata. Questi esponenti politici hanno agito in modo da indurre il premier Conte a rassegnare le dimissioni al Colle, dopo i suoi numerosi tentativi di mantenere una salda maggioranza.  Infatti, prima del 26 gennaio, giorno delle dimissioni, il premier si è visto costretto a chiedere la fiducia alle Camere, per conteggiare i parlamentari che avrebbero potuto sostenerlo. La fiducia è arrivata. Tuttavia, i numeri hanno dato vita ad un governo di minoranza, ottenuto con la maggioranza relativa. Dunque, Conte non ha avuto altra scelta che dimettersi, in quanto l’operato delle Commissioni, nell’ambito di un governo di minoranza, avrebbe rischiato di fare un buco nell’acqua, cioè di non vedere accolti i propri provvedimenti.                        

La luce ci sarà?

Tutto il mondo si trova ancora a far fronte alla terribile pandemia che persiste da ormai un anno; nonostante alcuni segnali positivi che farebbero sperare, purtroppo le morti, aggravate dalle varianti del virus, sembrerebbero renderlo sempre più pericoloso e “immune al vaccino”.  Tuttavia la speranza, come si dice, “è l’ultima a morire”. Così, il nuovo anno  è stato inaugurato dal l’arrivo  dei vaccini contro il Coronavirus. La crisi economica e quella sanitaria, peraltro, sono strettamente dipendenti dal fattore vaccinazioni: esse potrebbero, infatti, favorire una rinascita globale, purché  distribuite alla popolazione in modo celere e regolare.  Ma, osservando il bilancio di alcuni dati, che mostra il numero medio di dosi giornaliere, dobbiamo necessariamente rilevare che la somministrazione non è uniforme. E, di questo passo, l’economia rischia un ulteriore decremento e, quindi, di essere penalizzata dalla lentezza stessa delle vaccinazioni. Che poi…la crisi dell’economia è il seco

Challenge: la sfida della cautela

Circa tre anni fa, circolava la voce di una  challenge , nata nei meandri dell’internet russo, e poi diffusasi in tutto il mondo, la  Blue Whale : qui si promuoveva un gioco che, inizialmente innocuo, introduceva elementi di autolesionismo, fino a richiedere al giocatore, nella sfida finale, di suicidarsi; o ancora, poco più di un anno fa, si è diffusa  la voce di un presunto adescatore, di nome Jonathan Galindo che, attraverso la faccia di Pippo, deformato con sembianze umane, ma capace di provocare spavento, entrava in contatto con bambini e ragazzini  online  e li spingeva al suicidio. Non è la prima volta che il web dà alla luce  challenges  che possono rivelarsi fatali: è il caso della  Blackout challenge ,  che prevede che una situazione venga completamente ribaltata da una schermata nera.                                                                                                                                                                                                 V

I "SOLDATI" DI TRUMP

Il 6 gennaio 2021 verrà ricordato come il giorno dell’irruzione dei “pro-Trump” all’interno del Congresso americano.  Si suppone che gli artefici di questa azione siano estremisti di destra, grandi sostenitori dell’ormai ex Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump. L’organizzazione a cui farebbero capo gli insorti, il “QAnon”, si configura come “complottista”: crede, infatti, nell’esistenza di un presunto  Deep State  che avrebbe come obiettivo il dominio mondiale e che agirebbe contro il presidente degli Stati Uniti  Donald Trump   e i suoi sostenitori. Questa teoria sostiene che il “Deep State” sia costituito da reti segrete di potere in grado di agire anche contro le pubbliche istituzioni note.                                                                                                                                                                                                                     Vai all'articolo

Combattere il male attraverso la ricerca e il libero arbitrio

Le Profezie. Esistono davvero o richiamano un semplice fatto statistico di probabilità? O ancora, sono forse da intendersi come inverosimili fantasie che, a forza di essere nutrite dalla mente umana, prima o si avverano?  Proviamo a rispondere. Il concetto di profezia è sempre esistito: l’Antico Testamento, quindi il cristianesimo cattolico, si sono modellati sui racconti dei profeti e sulle rivelazioni di Dio; lo stesso Gesù fu detto il “Profeta”, venuto ad annunciare il Regno dei Cieli. Gli astronomi, prima di procedere con le loro ricerche, osservavano le stelle e, in base alle loro posizioni sui pianeti, sceglievano direzioni da prendere per i loro approfondimenti o traevano conclusioni. Il legame, dunque, tra l’incognito e le “leggi” che lo regolano ha sempre affascinato l’essere umano fino ai giorni nostri, ove il tema delle profezie torna ad essere ancora più attuale, in virtù delle possibilità che offre rispetto allo studio della pandemia e alle possibili soluzioni della crisi

"Processiamo" le intenzioni: immaginare sì, distruggere no

L’ipotesi di prevedere il futuro del nostro pianeta, affidandosi alla semplice immaginazione, ha grande forza di attrazione su chiunque si soffermi a valutarla, in particolare su chi fa della fantasia anche uno strumento di lavoro. Tuttavia, per quanto l’idea sia accattivante, soprattutto fumettisti e scrittori, essa è, purtroppo, destinata a fallire; si basa infatti sulla misteriosa dote, in possesso di menti creative, di rappresentare l’evoluzione del mondo su carta, su pellicola e altri materiali. L’opinione di molti è che l’arte di “predire” il futuro sia frutto di una sorta di potenziamento delle percezioni sensoriali, che si definisce “sesto senso”; altri potranno, ancora, richiamarsi a personaggi che, in virtù di questo “dono”, hanno raggiunto una grande fama, anche postuma: pensiamo alle quartine di Nostradamus, alle presunte abilità paranormali della bulgara Baba Vanga, oppure alla famosa “Profezia dei papi” di San Malachia … la lista non si fermerebbe qui, peraltro.          

Una democrazia esercitata con un Twit?

Facebook e Twitter hanno deciso di oscurare gli account di colui che si avviava ad essere l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accusato di avere, più volte, incitato alla violenza attraverso i suoi messaggi ….ma, in fondo, anche i suoi silenzi hanno avuto lo stesso senso. La decisione ha diviso l’opinione pubblica: da una parte, la misura attuata dai due social è stata interpretata come una “svolta epocale” nel “momento più buio della storia americana”; altri hanno biasimato i due giganti del web, perché intervenuti troppo tardivamente; infine, molti hanno ritenuto il provvedimento inutile o, addirittura, lesivo della libertà di espressione. D’altro canto, i social network interessati, inizialmente, hanno trattato Trump con i guanti di velluto, permettendogli di scrivere liberamente, incitare per giorni i suoi sostenitori alla rivolta, sotto gli occhi di tutti i lettori, fino ad organizzare gli eventi del 6 gennaio.                                                          

Poteri che si fronteggiano: questioni che ristagnano

La necessità di regolamentare fenomeni nuovi subentra ogni qual volta gli stessi producono effetti inaspettati, ancor di più se sono di risonanza mondiale. Il cosiddetto “Google Down” del 14 dicembre, che ha provocato il malfunzionamento di molti servizi connessi al motore di ricerca più visitato al mondo, è stato giustificato dallo stesso gigante del web come un problema di capienza di archiviazione interna; ma, come noto, le notizie su un possibile attacco hacker si sono diffuse con rapidità, interessando l’intera rete. Analizzando le informazioni circa l’utilizzo di Google, emergono numeri impressionanti , soprattutto se si considera che, in tutto il mondo, ogni giorno, sono effettuate circa 3,5 miliardi di ricerche (Internet Live Stats) e che il sito in questione è stato visitato 62,19 miliardi di volte nel corso del 2019 (SimilarWeb).  Questi dati lasciano senza parole, soprattutto se si riflette sul fatto che gli utenti internet nel mondo sono circa 4,5 miliardi ( Report Digital

Europa-Usa: tra libertà e potere

La nostra epoca è interessata dal fenomeno della globalizzazione, che potremmo rappresentare, per così dire, come “il vivere tutti sotto lo stesso tetto”, intendendo con l’espressione “tetto” , per “metonimia”, l’intero pianeta. Tale processo di diffusione e connessione di  merci, capitali, persone e informazioni in tutti i continenti ha fatto registrare un effetto particolare, tra i tanti, positivi e negativi, che ne sono scaturiti: l’enorme crescita delle aziende multinazionali Amazon o Google, che proprio attraverso il loro impatto culturale e, soprattutto, commerciale, hanno assunto un enorme potere economico, divenendo padrone del mercato globale.  Come reagisce l’Europa di fronte alla forza di questi giganti del web statunitensi?                                                                                                            Vai all'articolo

Recovery Fund, l'esercito della ripresa nell'era del Covid

 “Fondo di recupero”. E’ questo il nome di uno dei più grandi e ambiziosi progetti sviluppati dai Paesi membri dell’UE, e probabilmente anche quello che metterà alla prova l’esistenza stessa della comunità e di uno dei suoi principi cardine, ossia l’aiuto reciproco tra gli stati coinvolti nell’organizzazione sovranazionale. L’opinione comune potrebbe sminuire la portata di questo progetto, ritenendo che esso, come spesso si è dovuto constatare, sia “tutto fumo e niente arrosto”, ma in questo caso bisogna crederci e dare fiducia all’Europa: tutti i Paesi membri, infatti, hanno impegnato le loro risorse, fino a stanziare 1400 miliardi di euro, che verranno poi redistribuiti, in base all’entità della crisi economica dei singoli Stati, a seguito dell’emergenza sanitaria.                                                                                                          Vai all'articolo

Un codice rosso per stigmatizzare l'inciviltà

Il “Revenge Porn”, testualmente “vendetta pornografica”, si inquadra nell’ambito del più ampio fenomeno di “pornografia non consensuale” o Non Consensual Pornography (NCP), per descrivere un processo di violenza ed abuso perpetrato a danno della vittima, tramite diffusione di materiale a contenuto sessuale, senza che vi sia lo specifico consenso del soggetto coinvolto. In effetti, al fine di identificare il reato, non è rilevante la “vendetta” in sé, quanto invece il mancato consenso: in questo caso, il “Revenge Porn” è considerato alla stregua di altri reati, quali la violazione della privacy, lo stalking, la molestia, la diffamazione e, in casi più gravi, l’istigazione al suicidio.                                                                                                                   Vai all'articolo

Le intelligenze artificiali: rivoluzione o apocalisse?

Dalla semplice carrucola alle navicelle spaziali. L’uomo, per dirla con Dante, ha sempre avuto “altezza d’ingegno”. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza: l’esortazione dell’Inferno dantesco si ispira all’acutezza di Ulisse, simbolo della curiositas e della sete di conoscenza, e mira a rappresentare il cammino che l’uomo dovrebbe compiere nel corso della sua vita per essere felice e raggiungere la “perfezione”. Proprio attraverso la conoscenza, si diventa, infatti, artefici e creatori, mettendo in moto gli ingranaggi della mente.                                                                                                                              Vai all'articolo

Andrà tutto bene?

Il Corona Virus è entrato improvvisamente nelle nostre vite. Così, inesorabilmente sono cambiate le abitudini della vita quotidiana, la struttura delle relazioni, le regole sociali.  Nel giro di pochi mesi, i progetti di vita personale, la sicurezza sul lavoro e la possibilità di fruire di cure mediche, insomma quelle che potevano dirsi certezze hanno visto sfumare i loro contorni fino a rappresentare dei sogni sempre più difficili da realizzare. Persino sposarsi e mettere al mondo un figlio oggi, nel 2020, è un desiderio inconcepibile.                                                                                                                        Vai all'articolo