Strappi e dimissioni nello scenario della crisi economica e sanitaria

La crisi del governo, inaspettata in una fase di emergenza, è stata causata da Matteo Renzi, leader del nuovo partito liberale e centrista Italia Viva, dopo la sua fuoriuscita definitiva dal PD, assieme ai parlamentari della corrente da lui capeggiata. Questi esponenti politici hanno agito in modo da indurre il premier Conte a rassegnare le dimissioni al Colle, dopo i suoi numerosi tentativi di mantenere una salda maggioranza. 

Infatti, prima del 26 gennaio, giorno delle dimissioni, il premier si è visto costretto a chiedere la fiducia alle Camere, per conteggiare i parlamentari che avrebbero potuto sostenerlo. La fiducia è arrivata. Tuttavia, i numeri hanno dato vita ad un governo di minoranza, ottenuto con la maggioranza relativa. Dunque, Conte non ha avuto altra scelta che dimettersi, in quanto l’operato delle Commissioni, nell’ambito di un governo di minoranza, avrebbe rischiato di fare un buco nell’acqua, cioè di non vedere accolti i propri provvedimenti.


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