Challenge: la sfida della cautela
Circa tre anni fa, circolava la voce di una challenge, nata nei meandri dell’internet russo, e poi diffusasi in tutto il mondo, la Blue Whale: qui si promuoveva un gioco che, inizialmente innocuo, introduceva elementi di autolesionismo, fino a richiedere al giocatore, nella sfida finale, di suicidarsi; o ancora, poco più di un anno fa, si è diffusa la voce di un presunto adescatore, di nome Jonathan Galindo che, attraverso la faccia di Pippo, deformato con sembianze umane, ma capace di provocare spavento, entrava in contatto con bambini e ragazzini online e li spingeva al suicidio. Non è la prima volta che il web dà alla luce challenges che possono rivelarsi fatali: è il caso della Blackout challenge, che prevede che una situazione venga completamente ribaltata da una schermata nera.
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