Turismo e cultura

 Il Ministero della Cultura, MiC, che ora conta tanto quanto prima contava il Mibact, è stato da Draghi sciolto dal turismo, che è stato, così, reso autonomo: il Premier ha ritenuto che, attraverso questo importante settore del terziario, l’Italia possa risollevarsi dalla crisi economica in cui è caduta.
Il territorio dell’Italia è infatti uno scrigno, un tesoro prezioso su cui possiamo contare per fondare e dare inizio alla rinascita. Il ministro Garavaglia, preposto al Ministero del Turismo, con l’assenso di Franceschini, dovrà operare secondo le direttive di Draghi, promuovendo il doppio canale di visibilità del nostro patrimonio territoriale turistico: attraverso la digitalizzazione, dovrà potenziare le visite virtuali e renderle fruibili gratuitamente, sensibilizzando, promuovendo le bellezze del territorio. In un secondo momento, esse potranno essere gestite affinché producano economia reale. D’altro canto, la media e piccola industria, su cui il nostro Paese si fonda, sono oggi al collasso, mentre la grande è delocalizzata. Oggi, quindi, il secondario è in forte difficoltà; quindi, bisognerà puntare "gioco-forza" sul terziario, sul turismo, proprio per rinascere: esso si integra infatti sia col sistema dei trasporti, sia con quello delle attività commerciali, generando onde di spinte produttive indirette che si irradiano nel sistema produttivo complessivo.

https://ilquotidianoinclasse.corriere.it/inchiesta-655/turismo-e-cultura/

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